A Sua Eccellenza Sig.ra Prefetta,

  Dott.ssa Provvidenza Delfina Raimondo

Sua sede, Udine

Oggetto: Protocollo antiviolenza della Provincia di Udine. Richiesta di attivazione del tavolo di lavoro e coinvolgimento delle associazioni e degli organismi privati.

Il protocollo antiviolenza della Provincia di Udine, intitolato Linee guida per la promozione di strategie condivise finalizzate a contrastare la violenza contro le donne e i minori e a progettare azioni preventive, che arriva  anni dopo i protocolli delle altre Province del FVG, è stato strenuamente voluto da un gruppo di persone che affrontano con diverse competenze e a diverso titolo la realtà tragica della violenza domestica nel nostro territorio, che colpisce soprattutto donne, bambini e bambine. E’ stato approvato dal Ministero degli Interni nel giugno del 2012, sottoscritto da 13 soggetti  il 18 settembre dello stesso anno. Dopo due incontri, da Lei coordinati nel 2013, non se ne è saputo più niente. La realtà della violenza domestica è una piaga sociale, culturale, dai costi anche economici elevatissimi.  Si calcola che in Italia siano spesi quasi 17  miliardi di euro all’anno per costi sanitari, farmacologici, giudiziari, per servizi sociali e psicologici, ecc..  Nella nostra provincia i dati del fenomeno non sono raccolti e monitorati in maniera organica. Il servizio Zero Tolerance  del Comune di Udine è l’unico a far confluire i propri dati nell’Osservatorio regionale, mentre quelli delle Forze dell’ordine, dei servizi ospedalieri e sanitari, pur raccolti, restano disarticolati.  In Regione altre realtà sono molto più avanti della nostra provincia; è appena stato avviato nei reparti del  Pronto soccorso degli ospedali  di Monfalcone e Gorizia il codice rosa. Noi chiediamo che,  finalmente anche in Provincia di Udine, Lei  si faccia parte attiva nel riunire il tavolo per avviare il concreto funzionamento del protocollo,  per prevenire, contrastare la violenza domestica, proteggere le vittime, intervenire sui maltrattanti, formare gli operatori.  Sarà inoltre importante coinvolgere nell’attivazione del protocollo le associazioni che si interessano del  problema, le categorie, i sindacati, che hanno inviato in Regione una proposta di collaborazione, tutti i servizi sanitari e gli ospedali del territorio, le Commissioni Pari Opportunità, i Comuni con le loro strutture ed i medici di Base. Il problema è molto grave in quanto diffuso, ma sommerso e inespresso, richiede, come prevede la legge 77 del 27.6.2013, l’attivazione della rete dei servizi e degli enti, esattamente come il protocollo che giace nei Suoi cassetti.  La invitiamo ad intervenire per superare l’ impasse e dare alle donne, alle bambine e ai bambini della Provincia di Udine quelle garanzie e quei servizi che meritano.

Udine, 12/12/2014

Sottoscrivono:

Associazione “le Donne resistenti”,        “Se non ora Quando?” Udine,      Associazione “Il Salotto” di Gonars, Associazione “ Donne che guardano al futuro”,      Associazione “TINA”

 Associazione “Genia – Genitori in Azione”          Associazione “ Confartigianato Donne e Impresa” 

Commissione per le Pari Opportunità tra Uomo e Donna del Comune di Pasian di Prato

In fede

Paola Schiratti

Presidente Associazione “le Donne resistenti”