L’Assessore provinciale Lizzi ha indetto per martedì 4 settembre una riunione fiume di tutti i sindaci, gli assessori all’Istruzione e i dirigenti scolastici delle scuole della Provincia di Udine, alla presenza dell’ Assessore regionale Molinaro, per presentare le linee guida del piano di dimensionamento scolastico 2013/14, che terrà conto degli ulteriori tagli di personale inferti dalla spending review. Ieri la Giunta regionale ha approvato un ultimissimo piano per questo anno che prevede un ulteriore accorpamento di sette istituti superiori ridotti a tre autonomie. Moltissime scuole dell’alto Friuli saranno date in reggenza. Che cosa significa per un’area così vasta avere tante scuole senza direzione? Ci sarà insicurezza e abbandono. La Regione per salvare le scuole del FVG dalle ferite causate da classi troppo numerose, da tagli di insegnamenti, di ore di sostegno, di laboratori, di tempo scuola e da riduzioni di personale a tutti i livelli, dirigenti, docenti, ATA,  deve approvare una legge quadro regionale, che affronti il sistema dell’istruzione e della formazione in tutti i suoi aspetti e articolazioni e lo diriga. Una proposta è stata elaborata e depositata da Idv nell’ottobre del 2011, ma la Giunta Tondo non ha voluto affrontare i nodi e l’Assessore si muove inseguendo e tamponando al momento le criticità. Ai molteplici bisogni della scuola invece si risponde con la gestione regionale del dimensionamento scolastico e degli organici del personale. Dimensionamento e assegnazione del personale devono diventare responsabilità che la Regione si assume per diventare protagonista nella tutela di un sistema scolastico ancora ottimo nei risultati a livello nazionale e internazionale. Provincia e Regione nel predisporre i piani del dimensionamento scolastico a partire dal prossimo anno devono riflettere sugli aspetti sociali, demografici, culturali ed economici dei territori per elaborare proposte durature, valide nel medio–lungo periodo a questo piano devono corrispondere le necessarie dotazioni di personale per farlo funzionare.  Agli alunni, ma a tutta la nostra società, servono ore di insegnamento di qualità, servizi, tecnologie, strutture sicure. Riunire per parlare non basta più se non conseguono scelte indirizzate al buon governo della scuola.

Paola Schiratti