Abbiamo davanti agli occhi i ritratti delle grandi famiglie patriarcali contadine friulane che si sono sciolte definitivamente nel secondo dopoguerra. Era necessario per sopravvivere condividere la vita nelle grandi case con fratelli, cognate, nipoti, sotto il governo del patriarca e della reggitrice. Non è che si stesse bene, oltre alle difficoltà economiche, pesava doversi sottomettere e condividere ogni cosa. Alla intimità delle coppie di sposi era concessa la camera matrimoniale, condivisa con i figli e le figlie più piccoli. Sarà l’emigrazione maschile definitiva e stagionale a partire dagli inizi del ‘900 (rispettivamente 926 e 45.000 emigranti nel 1902, 8.000 e 72.000 emigranti nel 1914) a intaccare la funzione della famiglia patriarcale, si formano le prime famiglie mononucleari gestite dalle donne che dimostrano grandi capacità complessive, sia sociali che economiche…
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