La proposta di Pietro Fontanini, Segretario della Lega e Presidente della Provincia di Udine, di avviare in classi dedicate la formazione scolastica dei disabili, ha giustamente scatenato in Regione un coro di protesta dalla società civile e dalle forze politiche soprattutto di Sinistra, ma anche di Centro e Destra. Fontanini non tiene conto dell’esperienza di questi ultimi decenni. Dalla fine degli anni ’70, la soppressione delle scuole speciali è del 1977, i ragazzi  disabili frequentano con i loro coetanei le stesse  classi, con grande profitto per entrambi. E’ osservazione comune nelle scuole, la naturalezza con cui gli allievi si rapportano con la diversità e la normalità della loro relazione ai compagni diversamente abili. E’ il risultato più bello che l’ingresso di studenti “speciali” ha portato nelle scuole. I ragazzi con disabilità superano più rapidamente le loro difficoltà di apprendimento e comportamento imparando dai loro compagni e questi a loro volta traggono grande insegnamento dal contatto con compagni che danno tantissimo sia a livello umano, sia in campo educativo, sia didattico, perché alla presenza di compagni  diversamente abili si studiano nuovi approcci ai metodi e alle discipline, utili per tutti, solo alcuni esempi il metodo di potenziamento cognitivo Feuerstein, il metodo Tomatis, la psicomotricità, la logopedia ecc… Va precisato che sono necessari gli insegnanti specializzati perché questo si realizzi e che la Gelmini ha tagliato i fondi dedicati. Fontanini quindi dovrebbe intervenire tramite i rappresentanti del suo partito al governo per sostenere lo stanziamento dei fondi necessari all’assunzione degli insegnanti di sostegno che sono necessari. In questo ambito i tagli del governo Berlusconi suonano come un insulto agli studenti e alle studentesse italiani e alle loro famiglie, soprattutto i meno fortunati. Sono queste persone in particolare che in una società democratica e civile devono godere di quei sostegni umani e materiali che permettono che ogni vita sia vissuta con dignità, al meglio delle sue possibilità e potenzialità.

Questi studenti avrebbero bisogno di attività integrative di supporto di tipo scolastico, di motricità e, nel secondo ciclo, per il conseguimento di abilità pre-professionali per le quali il tempo scuola non può essere sufficiente in considerazione dei tempi di apprendimento e delle difficoltà di questi allievi.

La scuola cerca di fare quanto possibile con le risorse disponibili, ma fuori della scuola, molto ricade sulle famiglie e in particolare sulle madri, sul lavoro  delle associazioni di volontariato, sui comuni che a loro volta dispongono di possibilità sempre minori.

 L’inserimento e l’integrazione sono possibili, da una parte, mediante provvedimenti amministrativi che favoriscano i progetti di vita di ciascuno colmandone gli svantaggi, dall’altra, attraverso processi culturali di accettazione. questo è ciò che oggi la classe dirigente nazionale e locale deve intraprendere affinché l’inclusione sia garantita sostenuta materialmente con i mezzi economici necessari. Ed è qui che non solo le parole del presidente della Lega del FVG ma i fatti del governo Berlusconi e dei suoi ministri evidenziano che le parole del Presidente Fontanini sono purtroppo e dolorosamente gia state tradotte in pratica: nella manovra finanziaria 2010, all’ art.10 è previsto di fatto il taglio dell’ assegno mensile a tutti i down in Italia e ad altre categorie svantaggiate. Misero assegno di 256 € mensili erogato a famiglie o persone con un reddito non superiore a 4.408 € annuali. L’invalidità dei down è riconosciuta al 75% e con questa percentuale essi avevano diritto alla pensione, la manovra prevede la concessione degli assegni mensili  agli invalidi che abbiano un grado di invalidità almeno dell’85%  pertanto tutti i 38.000 down italiani insieme a molte altre persone svantaggiate sono esclusi dal beneficio, la scusa del governo PDL Lega  è stata smascherare i falsi invalidi! Mio Dio, fingere di essere down, che vergogna giustificarsi con queste parole! Fontanini, il capo della Lega regionale, in questi ultimi giorni, ha espresso posizioni che hanno fatto il giro d’Italia, essendo state riprese anche dai maggiori organi di stampa nazionali e suscitato indignazioni e polemiche, danneggiando così l’immagine della nostra Regione. Esse non possono passare sotto silenzio. Il Presidente Fontanini allo stesso tempo ha proposto come modello da imitare l’infelicissimo esempio della scuole dedicate o speciali tedesche. Non so se il Presidente Fontanini sa che  in Germania ogni stato ha, nel proprio sistema scolastico, fin dall’asilo una decina di scuole speciali ognuna dedicata a un tipo di disabilità, per i down, i per bambini con ritardi mentali, per caratteriali, per i ciechi, i sordomuti, ecc, in Germania è ancora condivisa un’antica i teoria didattica cinquecentesca che sostiene che il simile sta bene con il suo simile, mi ha spiegato una dirigente tedesca di una struttura dedicata ai disabili, ma ciò è contrario alla cultura democratica e alla tutela dei diritti, che precisano che si cresce di più e meglio nei gruppi misti. Va inoltre sottolineato che queste scuole sono dotate di ogni attrezzatura e sussidio didattico necessario e  gli insegnanti sono 2 in ogni classe di 6 bambini. Malgrado questi impegni, l’ONU, che ha ispezionato il sistema scolastico della Germania nel 2008, ha dichiarato queste scuole dedicate contrarie ai diritti dell’uomo e ai principi della dichiarazione dei diritti del bambino, si può immaginare perché. Nel marzo 2009 il Governo tedesco ha firmato una convenzione  in cui si impegna ad annullare le scuole speciali. Nel paese il dibattito è aperto, le regioni del Nord sono più favorevoli alla soppressione, lo stato di Brema lo ha già fatto. Al sud ci sono maggiori resistenze. I partiti socialdemocratico, verde e la Sinistra sostengono la necessità del cambiamento, per questi partiti il modello , come sa anche la Dott. Beltrame, dirigente scolastico regionale, è proprio quello italiano non dell’Italia tout court, ma di 2 realtà Emilia Romagna e Alto Adige. In Effetti se andiamo a visitare siti ministeriali come l’IRRE vediamo che molti progetti di inserimento, di insegnamento di sperimentazione didattica vengono da questa regione e da questa provincia italiane e anche noi in Friuli VG dovremmo imitarle. Ora anche nelle regioni del sud della  Germania, anche a livello singolo avvengono modifiche al sistema. A Fischerbach , nella provincia di Friburgo,  è un italiano, padre di 3 bambini di cui 1 down, che con la forza di una cultura diversa rispetto alla didattica tedesca ha imposto, prima ancora della ispezione ONU, con soddisfazione di tutti, per prime le maestre, che suo figlio frequenti l’asilo normale, il prossimo anno il piccolo verrà iscritto alla scuola elementare normale, godrà del diritto di frequentare una scuola insieme a tutti gli altri bambini della sua comunità. E come lui che è stato uno dei pionieri assieme alla moglie tedesca, tante madri e padri nel Baden Wurttemberg  ,insieme alla Baviera una delle regioni più conservatrici su questo tema, ora riescono a imporre l’inserimento individuale dei loro bambini disabili nelle scuole normali. Lo scorso mercoledì 10 nov.,  al convegno promosso sul lavoro nell’ambito della settimana solidale dalla stessa Provincia gli esperti hanno evidenziato come anche il lavoro che inserisce le persone svantaggiate e disabili in ambienti sociali normali sia  la prima cura, la più importante, un passo fondamentale per l’inserimento civile e una opportunità insostituibile di inclusione sociale. Il presidente Fontanini, la Lega, il centrodestra devono riflettere, quando sostengono o non controbattono l’affermazione che la società multietnica è finita, e Fontanini spara per le colpe di un individuo singolo su una intera comunità di migranti, o di appartenenti a una religione, i marocchini, i musulmani ad esempio.  Questi leader perseguono il populismo, la demagogia, fanno campagna elettorale continua, ma non governano mai i fenomeni, corrono dietro alle battute trite, banali e immediate, come si dice da osteria, ma avere responsabilità di governo è necessario sia altro, è affrontare problemi complessi, saperli risolvere con giustizia  nella condivisione e tutela della democrazia, della umanità dei diritti inalienabili dei bambini, dell’uomo, della donna, dei cittadini. Che cosa vuol dire veramente la Lega quando dice prima la nostra gente, poi gli altri, chi sono gli altri, i down, i disabili, i bambini figli di immigrati nati in Italia ma non cittadini italiani, i lavoratori immigrati, molti dei quali clandestini, che sostengono con la loro manodopera da decenni interi settori economici del nostro paese, ma non hanno un permesso di soggiorno?  Non è compito della Provincia legiferare, ma intervenire a tutela della diversità nei centri e negli enti a cui partecipa, sostenere con un messaggio chiaro la necessità di una cultura e di una legislazione che tuteli il nostro paese  e tutti coloro che a diverso titolo concorrono al suo sviluppo materiale, culturale e morale..Ciò che noi donne in particolare vogliamo è la diffusione della cultura intesa come cura, condivisione, accoglienza, inclusione, per creare coesione sociale e partecipazione. Una cultura in cui il diverso, qualsiasi sia la sua diversità:straniero, disabile, meridionale o di versa fede non è accettato, una cultura che non ci appartiene Naturalmente servono gli strumenti e i servizi per poterlo fare bene, affinché gli oneri non cadano sulle spalle dei singoli, in particolare le donne, le madri italiane e immigrate che vengono, sia in Italia che in Friuli Venezia Giulia, troppo spesso lasciate sole ad affrontare situazioni che richiedono impegni emotivi, fisici ed economici intensi. Sono le madri che guardano con apprensione al futuro dei loro figli meno fortunati dopo la scuola. Dopo ci sono purtroppo ancora meno risposte e l’on. Fontanini farebbe bene a chiedere anche a livello nazionale maggiori interventi a favore dell’integrazione scolastica e del successivo possibile inserimento lavorativo.

Quest’ ultima deve essere la cultura che la classe politica deve diffondere, le poche donne che ne fanno parte a qualsiasi partito appartengono devono diffondere una cultura totalmente differente da quella pessima sbandierata da Fontanini, chi ha espresso questi concetti o è inconsapevole e non ne ha misurato gli effetti, oppure si vergogna di  quei bambini.
L’OMS conferma l’importante principio secondo il quale le persone hanno il diritto di essere chiamate con il loro nome e non nei termini delle loro menomazioni.
Concludo riportando una dedica illuminante di G. Pontiggia in un suo bel libro:
“A tutte le persone disabili che lottano, non per diventare uguali agli altri, ma se stessi”
Riguarda tutti.

Paola Schiratti