Le associazioni sono una risorsa fondamentale nella nostra Regione. Veniamo da una tradizione antica di associazionismo, volontariato, mutua solidarietà, vicinie, terre comuni, espletate sul territorio, ma anche lontano con progetti di solidarietà in America latina e centrale, Africa, Asia. Un patto che non si è mai infranto e che riaffiora possente nei momenti difficili come oggi. Le associazioni delle donne, i luoghi dove le donne sono dirigenti e quelli in cui  sono la maggioranza delle persone attive sono quelli in cui nascono idee e capacità progettuale.

Le associazioni offrono impegno personale,  risorse  umane e materiali in ambiti fondamentali: la salute, il sociale, la tutela, la cura, l’economico, l’istruzione e la formazione, la cultura. Oggi, di fronte a questa ricchezza della partecipazione dell’associazionismo femminile alla vita del nostro paese,  nel momento di così grave crisi economica, sociale, culturale e politica, è importante chiedersi quale strada vada intrapresa e quale rapporto debba esserci con la CRPO.  E’ importante chiedersi quali azioni debba intraprendere questo organismo, espressione della Associazioni con la finalità di rimuovere gli ostacoli che di fatto costituiscono discriminazione diretta e indiretta nei confronti delle donne, di curare il controllo e l’effettiva attuazione dei principi di eguaglianza e parità sociale , interno a strutture politiche come  Consiglio e giunta regionale, (art.1 e 2 LR 23/1990)

Dal momento che i compiti della CRPO riguardano l’intervento sulla attività legislativa del consiglio, sarà allora fondamentale interagire strettamente con le associazioni valutare proposte, esaminare e riesaminare  leggi, i disegni di legge,  PDL , i regolamenti attuativi per suggerire e individuare aggiustamenti e interventi  che rendano in ogni legge evidente il principio sacrosanto delle pari opportunità.

Noi qui oggi sappiamo il valore e il vantaggio collettivi, superiore agli interessi individuali o anche di gruppi di ciò di cui stiamo parlando. Sarà pertanto compito della CRPO interagire e confrontarsi di continuo con le associazioni e il territorio nei diversi ambiti di intervento come con alcune associazioni stiamo facendo per proposte attuative sulla legge sanitaria. Ma sappiamo che oggi questo non basta. Anzi mi è personalmente capitato di perdere risorse  umane di grande valore quando le volontarie si sono accorte che il loro impegno di anni non ha portato alcun risultato, vedendo le situazioni andare alla deriva sempre di più, la scuola regionale per fare un esempio .

Penso che far sentire le nostre voci insieme possa essere un passo avanti. Si parla della invidia che le donne provano reciprocamente, può anche essere e può capitare, ma credo che siamo maturate in fretta per essere pronte per questo salto di qualità e per agire con altre modalità. Affrontando i temi che ci interessano e proponendo soluzioni concrete avremo anche la forza e la capacità di affrontare strategie vincenti per essere efficaci. Per ora propongo come primo passo il confronto sui temi concreti e la collaborazione non solo sui contenuti, ma anche sulle strategie per renderli vincenti.

La CRPO ha anche il compito di promuovere buone pratiche, sostenere attività progettuali da finanziarsi tramite l’Assessorato e il Consiglio; le buone prassi ci sono e non è difficile individuarle e sostenerle, qualche settimana fa sono stati presentati dalle associazioni progetti di valore e alcuni veramente innovativi finanziati dall’Assessorato alle PPOO, ora la sfida è che queste pratiche, una volta ricevuto il contributo, non cessino di esistere e che una pratica trovata buona, sia comunicata, accolta, rielaborata ed estesa ad altre realtà interessate e realmente condivisa e messa a sistema.

Voglio infine aggiungere che sono funzioni della Commissione: Attività di ricerca indagini conoscitive e diffusione della documentazione. All’interno della commissione abbiamo iniziato a riflettere su questo per individuare enti di ricerca, associazioni, osservatori che a livello regionale, nazionale ed internazionale e soprattutto europeo, elaborano dati sulla condizione economica, sociale, culturale, sociale e sanitaria della società oggi. Dai dati emergono scenari che riguardano le realtà di cui dobbiamo affrontare gli aspetti riflettendo sul ruolo importante che le donne assumono in ogni ambito e che  ha influenze sugli aspetti della società intera. Sarebbe importante che la Commissione, una volta che riuscirà ad analizzare questa documentazione potesse diffonderla a tutte le associazioni del territorio alle CPO delle province e  dei comuni per poterla discutere e confrontandosi trarne ulteriori informazioni e proposte.

La legge 23/1990 all’art 4 stabilisce che noi oggi dovremmo illustrarvi e discutere l’attività svolta dalla Commissione. Ci siamo insediate da poco e come è stato detto abbiamo messo le prime basi per il lavoro durante il nostro mandato. Sono convinta che insieme dobbiamo agire e riscrivere questo art.4 nell’ottica dello scambio reciproco, della collaborazione,  per adattarlo alle esigenze di oggi.

 Paola Schiratti
vice presidente Commissione Pari opportunità regionale FVG