Le donne che compongono questa commissione possiedono competenze tecnico- scientifiche alte, diverse, in settori fondamentali per la vita non solo delle donne, ma di tutti i componenti della nostra società e questa ricchezza deve essere valorizzata: nella commissione devono trovare spazio le espressioni di tutte queste doti.

Nella funzione per cui mi propongo intendo valorizzare le tante conoscenze che appartengono ad ognuna di noi che, nel confronto e nell’impegno comune, daranno risultati importanti da proporre alla politica e alle istituzioni.

Le donne oggi sono la forza trainante del cambiamento del loro stato e di quello di tutti i soggetti ancora esclusi, per realizzare quell’eguaglianza sostanziale sancita dall’art. 3 e quel diritto paritario unico ad essere ribadito più volte nella nostra Costituzione (artt. 29, 37, 48, 51).

Per questa commissione sarà importante collaborare in accordo con le associazioni presenti sul territorio, le cui istanze vanno colte, i cui progetti vanno coordinati, sostenuti, elaborati, con le commissioni PPOO delle province e dei comuni, con le istituzioni per elaborare proposte da proporre alle più alte sfere regionali in un’azione di raccordo tra le esigenze che emergono dalla società e gli organismi politici deputati a decidere. Territori del FVG, Italia ed Europa sono gli ambiti entro cui necessariamente la Commissione dovrà muoversi per sostenere le istanze delle donne della nostra regione e promuovere le pari opportunità in una prospettiva di cittadinanza europea.

Finalità della Commissione regionale PPOO

La Commissione regionale PPOO deve assumere l’impegno a realizzare progetti di sostegno rivolti a tutte le donne, a livello sociale, economico, politico, sanitario, per difendere e diffondere il valore della cultura, del linguaggio e delle storie del genere femminile; controllare l’effettiva attuazione sul territorio regionale dei principi di eguaglianza, inclusione e parità sociale, esprimere pareri e proposte alla Giunta Regionale e al Consiglio Regionale in merito alle Pari Opportunità; monitorare la legislazione regionale e gli interventi economici al fine della verifica del rispetto delle PPOO.

Ambiti di intervento

Gli ambiti di intervento della commissione che richiedono maggiore attenzione sono:

Lavoro, conciliazione e famiglia,
Donne ai vertici decisionali,
Contrasto alla violenza su donne e minori,
Salute delle donne e procreazione,
Cultura, mass media, linguaggio e storia delle donne

Propongo una possibile disanima degli ambiti di intervento

Lavoro delle donne, conciliazione, famiglia

Il lavoro delle donne è fondamentale per lo sviluppo della democrazia, dell’economia del paese e della regione. Il settore dei servizi sociali aiuta le donne che lavorano e crea occupazione femminile, sostiene le famiglie e crea benessere con i servizi anziché con la monetizzazione degli stessi. Offre migliori opportunità ai figli e alle figlie di famiglie svantaggiate.

Obiettivi

  • Proposta di avvio di un piano di ore di occupazione nei servizi sociali: piano per gli asili nido, servizio di tagesmutter, accoglienza pre e postscolastica, interventi regionali sulla scuola di primo e secondo grado per l’ incremento del tempo scuola, sostegno ai disabili, organizzazione di attività laboratoriali, difesa della qualità del sistema di istruzione e formazione, e per centri di assistenza agli anziani di orario flessibile adeguabili alle esigenze .
  • Proposte di sostegno all’imprenditoria femminile in tutte le sue forme.
  • Proposte di progetto per contratti family friendly per il rientro al lavoro dopo la maternità, in particolare delle donne con più figli, sostegno ai congedi per maternità e paternità.
  • Progetti di cowoorking associati al cobabying per favorire l’ingresso delle donne al lavoro e per favorire la microimpresa e per non sprecare talenti delle donne
  • Progetto di conciliazione dell’orario di lavoro, rimodulando gli orari dei servizi pubblici, delle attività commerciali nel rispetto delle esigenze delle famiglie, in particolare quelle con minori, con anziani, con disabili.

Metodo e azioni

  • Conoscere i dati sull’occupazione femminile in FVG in rapporto all’Italia e all’Europa, conoscere la legislazione europea, nazionale e regionale in materia di lavoro, contratti, difesa del lavoro femminile e delle carriere femminili, a sostegno dei servizi alle famiglie;
  • monitorare le buone prassi sui territori della regione FVG, nazionali ed europei;
  • quantificare e reperire fondi necessari da bandi europei, nazionali e dal bilancio regionale;
  • proporre interventi legislativi alla regione FVG;
  • sostenere l’adozione e la sottoscrizione della carta delle PPOO nelle pubbliche amministrazione e nelle aziende private per costruire azioni positive a costo zero puntando sulla innovazione sociale;
  • coinvolgere i soggetti interessati: CXI, categorie datoriali, sindacati, cooperative sociali, camere di commercio, associazioni, centri di ricerca, ecc.
  • sostenere la proposta di legge nazionale per modificare la L.94/2209 che prevede che le pubbliche amministrazioni richiedano il permesso di soggiorno per la registrazione anagrafica dei neonati figli di extracomunitari;
  • monitorare i risultati e verificare le ricadute delle scelte degli Amministratori comunali, regionali, nazionali, comunitari sulla qualità della vita delle donne.

Donne e ruoli decisionali

In politica, nei vertici aziendali pubblici e privati, nella gestione della economia, della finanza, della cultura e dei mass media le donne faticano ad assumere ruoli apicali a meno che non si tratti di situazioni compromesse e in gravi difficoltà. Tetto di cristallo e burrone di cristallo bloccano o rendono rischiose le carriere femminili. La presenza delle donne in percentuali paritarie rispetto agli uomini migliora le performance delle aziende, amplia prospettive e in politica avvia legislazioni mirate al benessere della intera società. I due sessi che compongono l’umanità dovrebbero entrambi avere la responsabilità di governare.

Obiettivi

  • Verifica della correttezza delle quote spettanti alle donne delle nomine nei Cda delle società partecipate, nel rispetto della L. 120/2011 e delle nomine di competenza regionale e delle Amministrazioni locali;
  • proposta di uniformare ed estendere le banche dati dei talenti femminili;
  • sostegno alla proposta di legge elettorale regionale per il successo delle candidature femminili;
  • sostegno al valore del merito per uomini e donne in ogni candidatura;
  • verifica della coerenza tra i curricula e le competenze richieste per gli incarichi da attribuire.

Metodo e azioni

  • Conoscere la legislazione europea, nazionale e regionale in materia;
  • coinvolgere e collaborare con le Università del FVG, in collegamento con i CXI, le Camere di commercio e le Associazioni, per creare la banca dati delle carriere delle donne;
  • collaborare con le Università del FVG e le Associazioni di donne per un’analisi approfondita delle leggi elettorali;
  • confrontarsi con i partiti politici per il sostegno a candidature femminili di successo;
  • confrontarsi, sostenere e coordinarsi con le Commissioni PPOO del territorio, provinciali e comunali.
  • monitorare e valutare i risultati ottenuti e le ricadute concrete della legislazione in materia.

Contrasto della violenza su donne e minori

Obiettivi

  • Analisi e monitoraggio dei dati regionali già in possesso;
  • uniformazione dei protocolli antiviolenza attivati nei diversi ambiti provinciali ed estensione degli stessi ai territori non rientrati finora nel servizio;
  • creazione di un’unica banca dati con indicazione delle caratteristiche importanti dal punto di vista della conoscenza del fenomeno, delle caratteristiche socio economiche e personali del soggetto maltrattante, delle donne e dei minori maltrattati;
  • realizzazione dei “codici rosa” (i servizi integrati di supporto alle donne )in tutti gli ambulatori di pronto soccorso regionale;
  • avvio di servizi per il lavoro e l’abitazione delle donne vittime di violenza in difficoltà occupazionale;
  • diffusione a livello territoriale di centri che trattano i soggetti che agiscono violenza, in collaborazione, a livello programmatico, con i centri antiviolenza
  • contrasto all’omofobia e al bullismo di genere
  • realizzazione di interventi nelle scuole regionali anche attraverso incontri di confronto e formazione finalizzati al rispetto, alla tolleranza e alla condivisione, rivolti a genitori, docenti, studenti;
  • realizzazione di uno sportello rosa nelle scuole in collaborazione con il servizio di Orientamento scolastico regionale, i servizi di orientamento delle Università regionali l’Ufficio scolastico regionale e gli Istituti Scolastici.

Metodo e azioni

  • Conoscere la legislazione italiana, straniera e i costi economici della violenza;
  • confrontare le buone prassi in regione, in realtà nazionali ed Europee;
  • coordinare ed estendere i protocolli attivati;
  • coinvolgere esperti ed esperte nella conduzione di lavori di gruppo, interventi e attività su differenze di genere, bullismo, omofobia;
  • interfacciarsi con istituzioni, centri antiviolenza, associazioni, sindacati, CXI, Ater, Università, istituzioni scolastiche, consulte degli studenti, ecc.,
  • partecipare a bandi europei per finanziare progetti;
  • quantificare e reperire i fondi necessari nel bilancio regionale, per offrire i servizi indicati, anche per il sostegno al domicilio e al lavoro delle donne maltrattate;
  • formazione di personale dedicato;
  • monitorare i risultati.

Salute delle donne

Obiettivi

  • Sostenere e proporre protocolli di medicina di genere;
  • verificare il rispetto della legislazione nazionale in materia di procreazione assistita, tutela della maternità e della interruzione volontaria della gravidanza ;
  • Diffondere la conoscenza del problema della endometriosi e supportare il collegamento al protocollo di altre malattie di genere;
  • supportare la ricerca nell’ambito delle malattie femminili;
  • Sensibilizzare istituzioni e servizi sociosanitari alle tematiche relative alla salute delle donne
  • Collaborare alla diffusione tra le e gli adolescenti informazioni corrette sulla sessualità
  • Attivare azioni per la cura e della salute delle donne straniere.

Metodi

  • partecipare a bandi europei per finanziare progetti
  • fare proposte per garantire i servizi e gli interventi programmati
  • interfacciarsi con i servizi sanitari ed ospedalieri, medici di base, consultori, associazioni
  • monitorare i risultati.

Cultura, mass media, linguaggio e storia delle donne

Rendere pubblica la storia taciuta delle donne e diffondere gli esempi della loro partecipazione alla vita economica, sociale, politica, alla scienza e alla cultura artistica e letteraria forniscono diverse immagini del ruolo effettivamente assunto dalle donne e degli effetti della stessa storia sui vissuti delle persone. Mass media e linguaggi investono l’immaginario collettivo e trasmettono spesso stereotipi e immagini falsate della donna in ogni ambito di intervento.

Obiettivi

  • Sostenere progetti di ricerca sull’impegno delle donne nei diversi ambiti lungo l’arco della storia;
  • sostenere progetti femminili di ricerca e studio in ambito scientifico,
  • avviare, soprattutto nelle scuole, analisi del linguaggio, di testi giornalistici, pubblicitari ed altri utilizzati nel presentare e trattare le donne;
  • sostenere la creatività femminile.
  • Sostenere le associazioni femminili con interventi mirati.

Metodi e azioni

  • Coinvolgere studenti, studentesse, genitori e docenti delle scuole regionali di ogni ordine e grado;
  • interagire con Università, centri di ricerca, associazioni, artiste, esperte ed esperti dei diversi settori;
  • reperire fondi europei, nazionali e regionali;
  • promuovere borse di studio per gli studenti delle scuole superiori e per tesi di laurea su argomenti pertinenti ai settori e ai temi citati;
  • monitorare i risultati
  • Associazioni: propongo per le Associazioni l’istituzione di un centro servizi gratuito per consulenze di tipo legislativo e contabile e per i progetti la rendicontazione del budget di spesa assegnato.

Infine ritengo che la personalità, le competenze e l’impegno personale e nelle professioni di tutte le componenti di questa Commissione potranno essere valorizzati e utilizzati al meglio nel rispetto dei tempi femminili e degli impegni professionali delle commissarie al momento di scegliere i tempi delle convocazioni e che lo scambio e il dialogo possa essere facilitato, superando le distanze con l’aiuto delle tecnologie.

Trieste 27 maggio 2014

Paola Schiratti