Come tante altre coppie italiane anche due coniugi friulani che non hanno potuto avere figli si sono rivolti all’estero per riuscire a diventare genitori. Hanno scelto l’Ucraina, dove i costi sono inferiori che altrove, per mettere al mondo i loro bambini, due gemelli, la tecnica è stata la fecondazione artificiale e l’utero in affitto. Tutto regolare in Ucraina, in Italia no, sono stati accusati dalla Procura di aver falsificato il certificato di nascita dei bambini, che hanno ormai compiuto due anni. Hanno rischiato il carcere e di perdere la patria potestà. Ma fortunatamente sono stati assolti dal giudice Daniele Faleschini Barnaba in quanto il fatto non sussiste. Ecco uno degli effetti della brutta legge 40 del 2004 sulla fecondazione assistita. In questi  10 anni 2000 coppie italiane ogni anno si sono recate all’estero per  risolvere il loro problema e hanno potuto farlo esclusivamente coloro che possono spendere cifre molto consistenti, fino a decine di migliaia di euro, nei tentativi che non sempre riescono, correndo, come in questo caso, rischi gravi nei passaggi burocratici dai paesi dove i bambini sono nati all’Italia. La Corte costituzionale ha cancellato questa legge discriminatoria, giudicata incostituzionale.  Da oggi in Italia, come in tutti gli altri paesi europei, cade il divieto di ricorrere alla fecondazione eterologa, cioè ricorrere a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta.  La Corte ha cancellato le sanzioni, da 300.000 a 600.000 euro, che erano previste in caso di violazione della legge.  Cesseranno dunque finalmente i casi di pendolarismo all’estero per ricorrere alle pratiche di fecondazione assistita, le coppie italiane che non possono avere figli avranno finalmente gli stessi diritti  di tutti gli europei e le europee. Le nascite potranno avvenire in Italia permettendo a tutti, anche ai non abbienti, di sperare di diventare genitori, evitando oltre alle spese anche i drammi, come quello vissuto dalla coppia dei nostri conterranei.