5 anni fa durante la crisi della Safilo ogni settimana in qualità di consigliera provinciale andavo al presidio fuori dalla fabbrica. I cinquantenni raccontavano la storia dell’industria in regione. Ho cominciato, raccontava un’operaia, a lavorare nel tessile appena finite le medie, poi al fallimento della fabbrica mi sono convertita e sono andata a lavorare nel legno, in una fabbrica di lettini p…er bambini, poi anche questo settore è andato in crisi e ho dovuto imparare a fare occhiali, sono assunta alla Safilo. Oggi perdo ancora una volta il lavoro. Ogni cambio è stato duro, sono stata in cassa integrazione, ho dovuto riciclarmi, ho avuto paura di non riuscire. Ma questa volta è peggio di mai, sarà terribile, perché so che non trovero più un altro lavoro, noi operai sappiamo che in giro non c’è niente per chi resta a casa. Era il 2008. Oggi dobbiamo combattere perché la ricchezza non si continui a concentrare in poche mani, pena la fine della democrazia. “Si può avere la democrazia oppure un’enorme ricchezza concentrata nelle mani di pochi, ma non si può avere le due cose insieme”, scriveva un secolo fa il giudice della Suprema Corte USA Louis Brandeis. L’Europa intera deve invertire la rotta, smettere di sostenere il capitalismo finanziario, di applicare politiche di austerità e di pareggi di bilancio e iniziare a difendere i diritti fondamentali tra cui il lavoro.