Il futuro delle produzioni teatrali nella nostra regione è legato ad un filo. Soprannumero di enti, associazioni e fondazioni, tutti finanziati da Regione ed enti locali, mancanza di una gestione coordinata causano spese sovradimensionate per l’amministrazione e per i compensi, lo squilibrio dei contributi tra le diverse realtà. Una regione piccola come il FVG e una piccola provincia come Udine non possono permettersi il dispendio in tante strutture di risorse ed energie.  Si riducono cosi i finanziamenti alla produzione e all’allestimento degli spettacoli, riducendo le offerte dei cartelloni. Si trascurano iniziative di compagnie e di alte professionalità che devono autofinanziarsi, rischiamo così di perdere talenti che si sono già formati. Si innesca un circolo vizioso che affossa interi settori culturali, come purtroppo abbiamo visto tante volte. Si pensi al Teatro Nuovo Giovanni da Udine che proprio in questo momento teme di non riuscire a sostenere i costi di produzione di alcuni suoi spettacoli col rischio di eliminarli dalla programmazione. Quello che tutti noi non vogliamo succeda, ovvero il taglio della produzione di qualità,  ora rischia infatti di accadere. I finanziamenti pubblici al teatro, 750.000 euro dalla Regione, 500.000 dal Comune di Udine e 150.000 dalla Provincia, vengono assorbiti in buona parte dalle spese di organizzazione e amministrazione. Gli abbonamenti sono diminuiti di 600 unità negli ultimi 3 anni, i biglietti staccati per alcuni spettacoli di prosa sono stati in quarto rispetto ai 1180 posti di cui il teatro dispone. La crisi economica pesa senz’altro, ma anche gestioni con diversi esiti tra musica, in crescente successo, e prosa, in crisi, richiedono seri ripensamenti. La nuova direzione artistica del settore della prosa dovrà fare di più con risorse minori e porsi l’obiettivo della rinascita della programmazione teatrale non solo in città. Ma un compito fondamentale spetta alla politica, anche in questo settore culturale è necessario coordinare e razionalizzare le iniziative, accorpare strutture, eliminare doppioni e sprechi, finanziare progetti che abbiano prospettive ampie, sostenere i talenti in loco e contemporaneamente circuitarli e promuoverli in altre regioni d’Italia e all’estero, evitare di disperdere risorse in tanti rivoli eliminando i finanziamenti a pioggia, lasciare il maggior numero di risorse disponibili alla produzione e alle compagnie, per offrire al pubblico cartelloni interessanti in modo da avviare un circolo virtuoso.  In regione ce n’è bisogno, il settore della cultura nei momenti di crisi diventa la risorsa fondamentale per pensare nuove idee e intraprendere percorsi originali e vincenti. L’attività teatrale deve essere strettamente collegata anche alla promozione del turismo: è necessario valorizzare  territorio e manifestazioni teatrali  per esaltare la nostra  specificità culturale,  che  deve essere trasformata in vantaggio competitivo nell’interesse generale.

Paola Schiratti

Presidente gruppo Misto Provincia di Udine