Il consiglio provinciale di Udine ha esaminato il bilancio di previsione del triennio 2013-2015, ultimo del mandato di Fontanini, che ha ottenuto da Tondo di votare per la Provincia di Udine, in cambio dell’appoggio leghista alle regionali. Una mancata riforma che costerà più di mezzo milione di euro per spese elettorali! Si leggono in questo bilancio, che svuota il Consiglio della sua funzione, i contenuti di una programmazione dell’attività stesa in maniera superficiale, per quadrare i conti e uscire dai limiti del bilancio provvisorio. In questi anni di gestione leghista in Provincia, in controtendenza con gli accordi stipulati per ridurre il rapporto debito/PIL, abbiamo visto crescere i mutui di 12 milioni 800mila euro nel 2010, di circa 9 milioni nel 2011, di 21.160.000 nel 2012, per il 2013 addirittura si prevedono ulteriori mutui per 16 milioni di euro. Allo stesso tempo troviamo non ancora concluse nel servizio edilizia scolastica 7 opere finanziate prima del 2009 e 17 tra il 2009 e il 2011. Nel servizio viabilità sono ancora in corso di realizzazione 12 interventi finanziati prima del 2009 e 21 tra il 2009 e il 2011. La gestione Fontanini lascia 153.930.000 euro di mutui a dicembre 2012. Dalla relazione dei Revisori dei conti si evidenziano spese di parte corrente e di parte capitale superiori alle entrate corrispondenti con un disavanzo della gestione di competenza di 7 milioni e 500.000 euro nel 2013, entrate per nuovi mutui pari a 16.000.000. Che dire dei grandi risultati della riorganizzazione dell’ente?  Fontanini si vanta della riduzione a 525 dei 546 dipendenti, ma bastano 5 pensionati all’anno per avere lo stesso risultato. Perché Fontanini non si sente in obbligo di spiegare di quanto si sono ridotti i tempi medi di risposta alle imprese, ai cittadini, alle associazioni e i tempi di realizzazione delle opere pubbliche? Ancora oggi nel bilancio 2013-2015 non troviamo cronoprogrammi delle opere, indispensabili anche per il calcolo dei pagamenti da inserire nel patto di stabilità. Oggi deve cambiare la logica di programmazione e gestione dell’ente locale, entrate e spese devono essere in equilibrio, le opere programmate devono essere concluse entro i 5 anni di mandato, è necessario realizzare risparmi e destinare gli avanzi di amministrazione alla riduzione dei debiti. Fontanini ha dimostrato di non essere in grado di dare una ‘mission’ alla Provincia di Udine che è stata soprattutto un centro di potere.

Paola Schiratti

Consigliera Provinciale di Udine