Ancora sangue, ancora una giovane donna, Lisa 22 anni, uccisa dal suo ex compagno, padre della sua bambina di due anni. Delitti atroci che si consumano nella coppia, in famiglia, minacce, stalking, lesioni, alla fine in troppi casi la morte.  Le donne perseguitate tante volte non sporgono neppure la denuncia per paura che l’uomo, un tempo amato, diventato violento si vendichi anche sui figli, che diventi un assassino. Spesso solo la famiglia di origine sostiene la vittima, talvolta le tensioni si allentano, qualche volta come per Lisa e altre 105 donne in Italia nel 2012, si finisce in tragedia. Il 25 Novembre di ogni anno anche a Udine si ricordano con dibattiti e iniziative le donne uccise, le associazioni si mobilitano per approfondire le cause del fenomeno e rendere nota al pubblico la situazione, le istituzioni approvano Mozioni in cui si esprime condanna per qualsiasi forma di violenza sulle donne. Lo ha fatto il 30 novembre scorso anche il consiglio provinciale di Udine all’unanimità, ma poi in concreto come agiscono le istituzioni? E’ necessario avviare processi di azione concreta per battere questa violenza che causa più morti di una guerra atroce. Come consigliera provinciale ho coordinato un tavolo che ha coinvolto enti e istituzioni già impegnate su questo fronte, è stato stilato un protocollo d’intesa intitolato: Bozza di linee guida per la promozione di strategie condivise finalizzate  a contrastare il fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei minori  e a progettare azioni preventive, allo scopo di prevenire, contrastare, punire i gesti di violenza commessi contro le donne e i minori e sostenere le vittime. Tutte le istituzioni coinvolte si sono impegnate a intervenire con modalità coordinate e condivise per offrire alle vittime tutti quei supporti che sono necessari affinché siano aiutate e difese nel loro difficile percorso, per aiutarle a sporgere quelle denunce che tante volte hanno timore a firmare, per intervenire nei confronti dei violentatori, fermarli prima che diventino assassini. Il servizio di Orientamento scolastico è stato coinvolto per avviare buone pratiche nella scuola volte a diffondere la cultura del rispetto, della condivisione della tolleranza. Questo protocollo è stato presentato nel giugno scorso nella sede della Prefettura di Udine e inviato al Ministero degli Interni per l’approvazione. E’ urgente riconvocare le istituzioni coinvolte, per convenire azioni condivise nell’attesa del placet Ministeriale, per evitare che altre vittime innocenti cadono.

Paola Schiratti

Consigliera provinciale Idv di Udine

Capigruppo Misto