Ritorna alla ribalta in seguito alla diffusione della foto e del commento dell’assessore Ciani la vicenda delle due pattuglie della Polizia provinciale inviate a controllare il traffico stradale. Attività voluta 2 anni fa dal Presidente leghista Fontanini che non ha prodotto nulla di buono. Fin da subito sono stati sollevati precisi dubbi sulla validità della decisione.  Cosa potranno fare due pattuglie di fronte all’estensione della rete delle strade provinciali? Aumenteranno piuttosto la confusione tra le varie Forze dell’ordine? Quali accordi sono stati presi con i corpi di Stato di questo delicato settore? E’ stato valutato il danno che  arrecherà al settore della tutela ambientale il distacco di personale che dovrà interessarsi d’altro? Ho chiesto al Presidente Fontanini, ricordando che il corpo di Polizia provinciale ha svolto i propri interventi e sviluppato la propria esperienza e professionalità in ambito faunistico, naturalistico, nella gestione dell’ambiente, nel controllo delle acque e dello smaltimento dei rifiuti come lo stesso Regolamento di Polizia provinciale sottolinea all’art 3. Nel momento in cui diventa organo di Pubblica Sicurezza stradale la polizia provinciale deve affrontare compiti su cui non ha esperienza e preparazione, nè possiede formazione sulle specifiche tecniche di intervento, che solo le Forze dell’ordine di Stato conoscono nel settore della  sicurezza stradale. Non ci si può certo improvvisare, come pensa Fontanini,  studiando codice e autovelox. Avrebbe dovuto il Presidente esercitare la funzione di area vasta che compete alla Province e coordinare le polizie municipali dei comuni per estendere la vigilanza sulle strade. Fontanini ha creato problemi organizzativi e di costi  che cadranno a carico della comunità dei cittadini che pagano le tasse. Hanno bisogno di fondi invece Polizia e Carabinieri dati i tagli effettuati sui loro budget che causano i disagi che emergono nelle tragedie. E’ evidente che in nome di una sicurezza percepita, tema che la Lega cavalca con ogni mezzo, si sacrifica il corretto funzionamento di settori di intervento molto delicati.

Paola Schiratti