Mentre infuriano le polemiche su Friuli Doc e si finanziano con qualche milione di euro di soldi pubblici Terra di Patriarchi, Bianco e Nero senza che ci si chieda quale rientro ci si aspetta, quale obiettivo ci si pone, mi viene in mente la guerra fatta dal centrodestra a un progetto che cammina con le proprie gambe e produce ricchezza, frutto della creatività, cultura e  capacità imprenditoriale dei nostri giovani talentuosi. Mi riferisco al Rototom Sunsplash, evento nato e cresciuto a Osoppo, organizzato nella settimana dal 21 al 28 agosto di ogni anno, diventato il festival internazionale della musica reggae, che  riesce a coinvolgere circa 20.000 persone al giorno, a stipendiarne 2.000 per un mese, a finanziare progetti di solidarietà nei paesi poveri. L’ultima manifestazione osovana nel 2008 ha creato un giro di affari di 4-5 milioni all’anno ( Sole 24 ore),  in cambio di 40.000 euro di contributo regionale. Il pubblico di giovani colorati che provengono da paesi di tutto il mondo, che non hanno procurato danni, nè fatti delittuosi,  hanno dato fastidio ai nostri maggiorenti così è partita una campagna denigratoria nei confronti degli organizzatori accusati di favorire la diffusione di sostanze stupefacenti. Senz’altro le droghe leggere venivano fumate a Osoppo da alcuni ospiti, ma se ne poteva fare una vigilanza e un controllo nel rispetto delle leggi senza intenti persecutori. Al processo contro gli organizzatori emerge che intercettazioni durate mesi non hanno prodotto elementi su cui ipotizzare nemmeno una minima forma di reato. Intanto il festival si è trasferito a Benicassim in Spagna dove è stato accolto a braccia aperte e dove si tiene da tre anni in questi giorni di fine agosto, continuando la tradizione nata a Osoppo con la partecipazione dei grandi interpreti del reggae internazionale, con dibattiti, discussioni, stand e laboratori per bambini. Hanno protestato intellettuali, politici, musicisti, personalità dello spettacolo, perfino i negozianti della zona collinare, non c’è stato nulla da fare. Tutto è stato sacrificato sull’altare di che cosa? E’ difficile capire, ma il danno resta. In questi giorni di polemiche per i finanziamenti agli eventi culturali come non ricordare il Rototom sunsplash che sa camminare e crescere con le proprie gambe?

Paola Schiratti