Questa commissione, composta da donne di valore personale e di esperienza ha il compito di ridare slancio e progettualità a questa istituzione e di ristabilirne il ruolo e importanza.

Credo che la funzione  della commissione PPOO sia molto importante se guardiamo al futuro del nostro paese e della nostra regione:collaborando e dialogando con le donne e gli uomini delle istituzioni potremo raggiungere i nostri obiettivi; per questo mi auguro la partecipazione e il contributo di tutte e la presenza delle consigliere regionali, finalmente più numerose,  a questa commissione oltre che alle altre.

Le questioni che le donne sollevano, con la loro ottica particolare, interessano la società intera, richiedono anche in FVG un intervento convinto e preciso.

Alle donne è richiesto un cambio di passo e una visione della realtà assolutamente nuova sui temi che ho sottolineato nel mio programma come il lavoro, la salute, il contrasto alla violenza, la cultura, i rapporti sociali, la rappresentanza.

Questa commissione non può vivacchiare, ma agire sulla politica e confrontarsi continuamente per spingerla a rispondere concretamente  alle esigenze che il paese esprime  con molta chiarezza e forza.  Questa commissione deve farsi carico di accogliere, raccogliere e confrontarsi con le istanze che vengono dalla società, dal mondo delle associazioni e del volontariato, dai centri anti violenza, dalle categorie, dai sindacati dalle istituzioni scolastiche e universitarie, dalle commissioni PPOO di province e comuni, farsene carico e presentarle alla politica regionale con cui è nostro dovere istituzionale collaborare.

Il ruolo di questa commissione è grande, sta a noi capirne la portata e interpretarla. La strada è stata tracciata con una lungimiranza che ci commuove dalle nostre 21 madri costituenti che 70 anni fa hanno visto lontano e nella stesura di importanti articoli della Costituzione da loro voluti come gli articoli 3,  11, 29 e 37 in cui hanno ottenuto che il diritto uguale venisse ribadito più volte. Ma penso anche alle donne della resistenza civile, di cui abbiamo appena ricostruito la storia, che con coraggio, determinazione, intelligenza hanno saputo opporsi senza armi al nazifascismo e hanno gettato le basi di comportamenti umani e civili fondamentali per ricostruire il tessuto morale del nostro paese. Oggi finalmente nuovo slancio è dato al contributo della rappresentanza femminile dalla presenza di donne di spessore nelle istituzioni e nel Governo e nella sua azione.

Lo spirito con cui mi candido alla presidenza di questa commissione e l’impostazione che vorrei darle è nel rispetto di questo stile, sulla base del programma che vi ho presentato e con le esperienze pregresse indicate nel mio curriculum.

La pausa richiesta dalle commissarie per riflettere sulle candidature prima delle votazioni è stata un messaggio significativo, una scelta politicamente importante, la interpretazione di un’esigenza forte, ci interessa infatti riflettere sulla composizione dell’Ufficio di presidenza e sulle caratteristiche richieste alla Presidente per la miglior  gestione della Commissione. E’ un segnale politico che indica la volontà di scegliere valutando il merito,  una necessità  fortemente sentita nel nostro paese .Questa commissione, che si pone in un’ottica di genere come intermediatrice tra le esigenze della società e la politica, che deve dare sostegno alle soluzioni ai problemi, ha assunto un atteggiamento politicamente importante. 

Sappiamo  oggi in Italia e nella nostra Regione quali sono i bisogni delle giovani che cercano lavoro, delle cinquantenni che lo hanno perso, delle famiglie lasciate sole a risolvere i loro problemi, delle tragedie che causano la violenza domestica sulle donne, sui bambini e sulle bambine, sulle difficoltà dei disabili di ogni età a cui soprattutto le donne rendono i servizi necessari.

Conosciamo i problemi della scuola che mantiene ancora  in Regione ancora la sua qualità grazie all’impegno dei e delle docenti, delle famiglie e necessiterebbe di un impegno regionale ancora più incisivo, non possono essere dimenticati i problemi dell’assistenza e della cura né la valorizzazione di messaggi culturali che diffondano comportamenti basati sui valori etici e morali, sulla capacità di risolvere i conflitti senza violenza. 

Sappiamo che la presenza delle donne è fondamentale non solo per il loro modo di governare e agire nel pubblico, ma anche per i temi che sollevano che senza la loro presenza non possono trovare soluzione. Il welfare non crea solo benessere, democrazia, opportunità, ma sviluppa un settore dell’economia ancora inesplorato che in tutti gli altri paesi genera PIL, come ha dimostrato in Francia il piano Borloo.  Spetta alle donne in tutti i momenti di difficoltà assumere ruoli pubblici, è sempre stato così nei secoli in ogni società umana. Oggi noi non possiamo tradire questa linea: è tempo di intervenire.

Questa commissione ha già dimostrato che questa sarà la logica e lo stile che ci contrassegnerà. L’urgenza di nominare al fine la presidente e l’ufficio di presidenza è un altro segno della volontà di impegnarci su fronti che abbiamo indicato nei programmi,  dobbiamo agire celermente per portare a compimento i progetti in sospeso della precedente commissione,  predisporre la progettualità per quel che resta del 2014  ed la previsione  per il 2015, dobbiamo riorganizzare le 4 sottocommissioni  e valutare la loro congruenza con il programma da attuare, centrare l’inizio di attività su alcune proposte che già ci sono state segnalate.

Abbiamo partecipato in questo mese ad appuntamenti importanti come il convegno sul lavoro organizzato dall’agenzia regionale, il convegno sulla formazione degli operatori che operano nell’ambito dell’antiviolenza, è necessario che noi facciamo le nostre proposte nell’ottica della democrazia,  della giustizia sociale, dell’equa divisione del reddito del lavoro e dello sviluppo. Dovremo garantire massima collaborazione nei rapporti con la macchina burocratica regionale e impegnarci a fare  della collaborazione e del confronto il nostro metodo.

Paola Schiratti