Il governo Monti continua a definire il nuovo numero delle province che nelle Regioni a statuto ordinario diminuiranno da 81 a 56. E la nostra Regione che fa? Avrebbe potuto in questi 5 anni realizzare una propria riforma complessiva di tutti i livelli di governo, invece la Giunta Tondo non ha saputo e voluto esercitare il vantaggio che ci dà la specialità e il Friuli Venezia Giulia si trova in ritardo rispetto alle possibilità concrete di riduzione dei costi e della efficienza degli apparati.

Se Tondo è condizionato dalla Lega, il Consiglio Regionale quale ruolo intende esercitare? Nella primavera 2013 scade il mandato amministrativo della Provincia di Udine e tutti i consiglieri sono responsabili se porteranno al voto i cittadini. Realizzare in questa regione una riforma complessiva per  ridurre la spesa pubblica è un dovere improcrastinabile oggi e i tagli della spesa pubblica, doverosi e urgenti anche in FVG, devono iniziare dal costo della politica per poter garantire ai cittadini servizi, infrastrutture necessarie e ridurre la tassazione regionale e locale.

Dopo quattro anni di impegno come consigliera provinciale a Udine ho maturato la convinzione della necessità di chiudere le Province del Friuli Venezia Giulia, questo passaggio oltre a eliminare direttamente i costi della rappresentanza politica, produce di conseguenza una riorganizzazione complessiva degli enti locali in particolare Comuni e Regione. I primi si devono riorganizzare per poter mantenere l’offerta di servizi e creare uno sviluppo sostenibile in aree omogenee, la seconda deve diventare l’ente che legifera ed elabora l’alta programmazione per farci uscire dal ritardo che registriamo in molti settori, scuola, ricerca, economia e sviluppo tecnologico, viabilità.

Ma se la chiusura delle province richiede una legge costituzionale, la nostra Regione segua almeno le direttive del Governo Monti che riduce il numero delle Province e le trasforma in enti di secondo livello, senza attività di gestione, con una rappresentanza di sindaci e un presidente a costo zero.

Il Consiglio regionale sproni la Giunta e il suo Presidente verso una decisione tempestiva. Girando nelle piazze tra la gente e mi rendo conto che la capacità di sopportazione è arrivata al limite. Sarebbe già un passo avanti per dimostrare ai cittadini la capacità di ascolto dei politici.

Paola Schiratti Capogruppo misto Provincia di Udine